Archivio per Maggio 2008

Approccio

Interno giorno (anche se con luce artificiale)
Mensa aziendale.Da qualche giorno vado presto (ore 12.30) e da sola. Le colleghe segretarie hanno i buoni pasto e a me non conviene spendere quando posso mangiare in mensa (peraltro anche bene).
Ieri un “collega” ha preso l’iniziativa mentre mi avvio all’uscita…
Descrizione rapida ma esaustiva dello “sciupademmine”: sulla quarantina, occhio azzurro pallido, capelli castani -quelli rimasti- modi un po’ impacciati…

“Ti vedo sempre sola. Non hai colleghe con cui mangiare?”

“… …”

“dai… ci vediamo” 

 

 “… …”

Oggi esco dal mio ufficio e stava lì… Non credo sapesse dove fosse il mio ufficio, ma stava giusto davanti alla porta. Ha colto la palla al balzo e si è appicciato come una patella alla roccia…
Ho provato ad essere distante e a non calcolarlo troppo. Mi ha fatto passare davanti a lui. E poi si è seduto con me al tavolo. Ho mangiato alla velocità della luce.

Ho avuto l’infelice idea di prendere una banana… Che però non ho mangiato in mensa (ho l’abitudine di tenerla per la merenda). Lui se n’è uscito con un 

“sarebbe bellissimo vederti mentre la mangi”

Chi mi conosce sa la faccia che devo aver fatto. In quel momento mi son passate tutta una serie di risposte che per educazione e per impreparazione non ho detto.

Ero in imbarazzo. Non mi piacciono le attenzioni non cercate. Imposte, quasi.

Dover mangiare con uno sconosciuto non è il massimo della vita. Se poi lo sconosciuto se ne esce con queste perle…

NO!

Non mi è piaciuto!

Domani cambierò mensa.

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Ho deciso…

Iniziamo a contare

Me ne son ritrovate un paio in casa di zanzarette…
E’ il loro periodo. Inevitabile.Non le uccido però: piuttosto provo a farle uscire di casa (ho problemi grossi, lo so!) e mi adiro perchè anche Mirto poverogattocieco gli da’ la caccia (con discreto successo, peraltro). Che devo fare? Mi fanno pena…

Hanno iniziato a fare quello che ci si aspetta da loro: pungere…

Io non so se sia vera o no la storia del sangue cattivo. Fatto è che le mie punture di zanzara sono microscopiche. Sembra davvero che non sia gradito il mio sangue…

Ho un ricordo lontanissimo di me ad Alghero nel residence in cui avevamo casa. C’era un parco giochi in cui noi ragazzi stavamo le sere… Ebbene… Io le osservavo le zanzare. Si posavano su di me, facevano una danza e poi pungevano…

Sarà che non mi pungono… Ma non riesco ad accopparle…

E poi il loro arrivo lo associo all’estate!

Comunque -per giusto dovere di cronaca- ne ho già 5; tutte sul braccio destro e davvero piccine piccio’

 

Buongiorno! Aggiornato!

Vorrei tanto rendervi partecipi del mio risveglio quotidiano…
Vorrei riuscire a farvi ascoltare musica deliziosa che sento ogni mattina.
Un’orchestra di uccellini invisibili alla vista ma così presenti all’udito. In un coro uniforme di canti sublimi e intonati. Con arzigogolii, ricci, acuti, scivoli e ritmi sonori a dir poco perfetti.
Una sinfonia acustica e matematicamente perfetta.
Discorsi incomprensibili ma ricchi di significato e di gioia.
Un’orchestra personale quotidiana…Buona giornata…
Oggi è venerdì…

Come promesso ecco a voi l’audio -e il video- di quello che ogni giorno mi incanta.
(scusate la qualità, ma il video è girato con un cellulare)

Buon lunedì a tutti!

London? Maybe…

Giusto settimana scorsa ho scoperto una mostra a Londra che non vorrei perdere.
Mi piacciono le storie di serial killer, adoro leggerle e sentirle raccontare.
Molti mi dicono che sono macabra. Non so se sia vero, però non posso negare di restare affascinata dalle storie a sfondo noir.
Analizzare, riflettere su tutti gli elementi, farmi un’idea di come siano potute andare esattamente le cose…

E a Londra c’è una mostra su di LUI. Il primo grande serial killer della storia contemporanea. Colui che ha tenuto in scacco la polizia, che era divenuto il terrore del quartiere dei disperati londinesi. Colui che si prendeva gioco di tutti con le sue lettere ironiche abbellite con disegni e insulti al Capo della Polizia di Londra.

Vorrei poter avere la possibilità di vedere di persona le sue -forse- lettere, le armi dei diversi delitti, i disegni dell’epoca. Vorrei trovare in quelle stanze del Museum in Docklands il suo spirito, la sua essenza.

Insomma… Spero di poter aver la possibilità di partire.
Per trovare Jack the Ripper in quel museo. Per riscoprire Londra e farmela piacere ancora un po’ di più

Resoconto trasferta emiliana

Prima notizia!
Sissi sta bene!
L’ho trovata benissimo. Adorata dalla sua nuova famiglia, non mi ha praticamente degnata di considerazione… Mi ha dato un minimo di soddisfazione solo quando l’ho salutata prima di ripartire.
Credo mi abbia rimosso dalla sua memoria. 
Forse rappresentavo per lei il ricordo di un periodo non proprio felice…
E’ stupenda, con un pelo meraviglioso e gli occhi davvero felici.
Niente a che vedere con la cagnotta che da dietro il giardino e abbandonata a se stessa mi guardava con tristezza quando andavo via dopo averle portato la pappa e fatto qualche coccola.
Ora ha tutte le coccole del mondo, le pappe migliori e l’Amore che merita.
E io non sono che un brutto ricordo da mettere via…
Ma va bene così, e dico davvero. Va bene che non mi abbia riconosciuta. Va bene che mi abbia cancellato dalla sua memoria. L’importante è che lei stia bene. E’ la cosa più importante di tutte.E poi… tre cagnoline che lasciano un canile in dismissione e trovano una nuova vita: nuove famiglie per iniziare a vivere… Buona fortuna Nerina, Juve e Rosy!

Sabato sera, cena ottima e compagnia piacevole.
A Pavullo nel Frignano. Che, per uno strano gioco della sorte, era il mio indirizzo a Roma quando mi arrivò la segnalazione di Sissi abbandonata nel giardino della casa messa in vendita.

Menzione particolare per l’hotel da sogno in cui siamo state ospiti da Massimo: doppia in mansarda, con lucernai nel soffitto e pioggia come sottofondo…

La domenica mattina partenza per Bologna: ci aspettavano gattofile conosciute e sconosciute. Dare un volto ad un nick è sempre emozionante. E i gatti riescono a fare questi miracoli.

La cucina emiliana non è proprio adatta ad una vegetariana come me, però diciamo che ho apprezzato moltissimo le crescentine e le tigelle con formaggi e verdure!

Sicuramente tornerò… Ah se tornerò…

Nataconlavaligia mica per niente, eh…

 

 

 

Emilia arriviamo!

Questo sarà un fine settimana emiliano…
Silvia ed io ci spareremo chilometri su chilometri sabato mattina per poter essere a Bologna in tarda mattinata-primo pomeriggio -dove lasceremo dei cagnotti napoletani che hanno trovato sistemazione in quel di Milano. Noi saremo la seconda staffetta: troveremo i cagnotti a Roma sud e li porteremo a Bologna.
Da Bologna, dopo un caffé (al ginseng, a questo punto) con un paio di amiche autoctone, si partirà alla volta di San Felice sul Panaro in provincia di Modena dove rivedrò la mia dolce Sissi, cagnetta abbandonata alla quale abbiamo trovato una sistemazione -e che sistemazione!
A cena, con Massimo e sua moglie, andremo a Pavullo nel Frignano, paesino ridente nelle colline modenesi. Per uno strano gioco del destino è anche il mio vecchio indirizzo… Quando me lo ha detto Massimo quasi non ci credevo… “Andremo a cena a Pavullo” ed io “Pavullo nel Frignano?” “Sì! Lo conosci?” “Capperi se lo conosco… Ci ho abitato fino a due mesi fa…” Strano gioco della sorte! Cercherò via Roma a Pavullo nel Frignano e potrò proporre un cambio casa per una settimana all’anno!
Domenica mattina avremo i primi posti al corso della Protezione Civile che Sissi sta frequentando e poi ritorneremo verso Bologna dove per pranzo ci attendono le amiche gattofile del Forum per una giornata da trascorrere insieme!
Ci spupazzeremo altri chilometri al ritorno ma ne varrà la pena.

Vedere Sissi dopo due mesi non ha prezzo.

Passare ore a chiacchierare in auto con un’amica non ha prezzo.

Piccole gioie della vita, direi. Che però rendono immenso il cuore.

Le borse delle donne

So che cosa pensano gli uomini delle borse delle donne.
So che le trovano simili al pozzo dei desideri, in cui ogni desiderio diviene realtà.
E so anche che ritengono tutto inutile il loro contenuto.

Oggi in ufficio scena da film…

Protagonisti:
Sauro, uno dei colleghi toscani -signore sulla cinquantina, magrolino e occhio furbetto, meraviglioso accento toscano con l’aggiunta di una R moscia davvero simpatica-

Lorella nataconlavaligia -già conosciuta dai più.

Sauro nel suo splendido modo di fare mi chiede se ho un fazzolettino di carta.

Premetto che sono partita con un leggero svantaggio: oggi avevo la borsetta piccina piccio’ ma con ben tre scomparti per cui la scena era ancora più complicata…

Inizio dal primo scomparto… tolgo le chiavi, gli occhiali, le gomme, una penna, un biglietto d’autobus vecchio, l’abbonamento dei mezzi pubblici e il badge aziendale… Sauro a questo punto già scuote la testa…

Niente fazzolettini quindi continuo con la tasca mediana… portafoglio, altre gomme, un piccolo bloc notes per appunti, un paio di tappi di bottiglie di plastica -un’amica fa la famosa raccolta, quindi le ho sparse in ogni dove- due lucidalabbra, un ombretto e il mascara… E anche qui niente fazzolettini per Sauro…

Terza ed ultima possibilità… Come in un flashback mi passano davanti i momenti in cui ho visto l’ultima volta i fazzolettini di carta… E… sono sicura che si trattasse proprio di questa borsa????? Cerco… chiave dell’ufficio, buoni pasto reduci dal precedente lavoro, altri tappi di plastica, gingilli da appendere sul cellulare… In quel momento squillo del telefono… Rispondo. Cercano il mio capo…
“Guardi il Dottor XXX non è in stanza. Posso lasciare un messaggio?”

Mentre scrivo i recapiti della persona al telefono sento Sauro in sottofondo “guarda che non ci sia anche lui lì dentro!”

Per la cronaca… I fazzolettini c’erano. Alla fine ma c’erano!

 

 

Buono!

Al bar aziendale tra i vari “caffè al vetro”, “caffé macchiato freddo”, “caffé macchiato caldo”, “caffé corretto” da un po’ di tempo sentivo “caffè al ginseng”.

Poi ho rivisto una collega dopo 10 anni e lei che ti va ad ordinare? “Caffé al ginseng”… Ho sentito il profumo dolce, simile quasi ad una caramella mou di quelle della mia infanzia che tanto mi piacevano.

Per me, non appassionata di caffé, era una curiosità da sciogliere. Come un enigma, quasi.
Insomma… Ero curiosa di gustare il caffé al ginseng.
E finalmente sabato grazie a Silvia è successo…

Insomma… Buonissimo davvero! Dolce anche senza zucchero, servito in tazza grande in un bar in zona Laurentina con una piacevole e morbida schiumetta.

Bella scoperta!
Ora la gara è tra caffé completo e caffé al ginseng!!!!!

 

 

non ho memoria!!!

Ho avuto questa amara certezza…L’altro ieri pomeriggio sul treno verso Ostia finivo il mio romanzo; quindi al mio arrivo a casa, dopo aver cenato ma subito prima di andare a dormire la missione era quella di trovare un altro romanzo… E ai miei occhi appare lui… Un bel tomo con la copertina iridescente… Un bel vestito messo forse ad invogliami alla lettura.
E’ un thriller di quelli che piacciono a me, con tanto di serial killer serio e brutale.

Ieri mattina arrivata sul treno inizio il nuovo romanzo spogliato del suo vestito…

La trama è interessante ma come dire… c’è qualcosa che non mi torna; una specie di déjà vu… La firma che il serial killer utilizza per far ritrovare i corpi ha qualcosa di conosciuto… Non ci penso più di tanto, ma quando nel libro appare IL serial killer sotto le spoglie di uno che aveva vanificato un tentativo di rapina in una banca… Allora no! Questa storia l’ho già letta… E quando sono andata avanti a leggere pagine a caso… e poi ho letto la fine il dubbio si è sciolto come un cono gelato al sole della mia amata Sardegna… Si è risolto il mistero (e anche quello del serial killer)…

 

 

Non avevo riconosciuto il vestito sbrilluccicoso del libro che tanto mi aveva già ammaliato mesi fa.Starò invecchiando????

 

 

riscoperta…

Ora, arrivando al lavoro con i mezzi pubblici, ho tempo per leggere. Mi mancava tantissimo… La sensazione del tocco delle pagine, la consistenza della carta, il carattere della scrittura, il mio segnalibro con gatti sparsi, il riuscire a concentrarsi ed entrare letteralmente dentro al libro e alla sua storia nonostante le persone e le loro chiacchiere. E nonostante la musica proveniente dagli mp3 che, pur se ben inculcati nelle orecchie di chi li possiede, diffondono musica anche ai vicini.
Il dare un volto e un’essenza ai personaggi… E vivere con loro l’evolversi della storia…
Tutto questo mi mancava. L’ho finalmente ritrovato. Ed è stato come ritrovare un sapore dimenticato, un’emozione messa da parte che all’improvviso si manifesta…
Anche queste emozioni di lettura, oltre a tante altre cose, le devo al nuovo lavoro. 

….
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